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Intervista a Play Magliano
Il cuoco prigioniero di Roberto Piumini, regia di Mario Rossetti. 2022

Video-spettacolo prodotto dalla Associazione di Cultura Teatrale “L’Astrolabio” .

Con: Cristina Basso, Massimo Boeti, Massimo Calcagno, Ivana Bongiovanni, Maria Prete, Paola Miragoli, Mario Rossetti, Gianluca Tomatis.

Testo e Regia: Mario Rossetti

Il testo proposto è una gradevolissima rivisitazione in chiave teatrale del racconto “Il giovane che entrava a palazzo”, del medesimo autore.
Questo lavoro è stato ed è molto rappresentato in teatro e ha dato vita al film di animazione “Totò Sapore e l’invenzione della pizza” (2003, regia M. Forestieri).


L’allestimento dell’Astrolabio si propone di dar corpo all’immaginario della storia, creando personaggi fantastici e grotteschi tratti, in parte, dalla grande tradizione della Commedia dell’Arte.


Si muovono infatti intorno a Totò, il favoloso cuoco protagonista della vicenda, Re e Regine con i loro pregi e i loro umanissimi difetti, popolani, Capitani, Servi di Corte, affabulatori …
Non può mancare Pulcinella nel ruolo di narratore partecipe e affettuoso, al quale viene affiancato il personaggio ambiguo, strano e imprevedibile del Monachello (figura appartenente alla tradizione popolare napoletana), non previsto dal copione originale e introdotto in questo allestimento.
Il testo, scritto in rima, ha dato spunto all’Astrolabio di sperimentare alcuni passaggi cantati dagli stessi attori, nell’intento di rendere più vivo e immediato lo spettacolo i cui proventi (altra particolarità) saranno devoluti in gran parte ad Associazioni assistenziali o di sostegno.

Le tre moschettiere. Regia di Elena Griseri. 2021

Video-spettacolo prodotto dalla Associazione di Cultura Teatrale “L’Astrolabio” – finanziato dalla Fondazione CRC.

Con: Gabriella Porta, Gilda Cerova, Marta Gregorio, Tania Troia, Andrea Pellegrino.

Riprese video: Lorenzo Turco.

Testo e Regia: Elena Griseri.

Il titolo “Le tre moschettiere” prende spunto da un momento dello spettacolo, dove gli attori interpretano una scena ispirata al capolavoro della letteratura francese di A. Dumas padre: “I tre moschettieri”. Nella scena i ruoli sono però ribaltati: invece dei cavalieri uniti per combattere le ingiustizie e gli intrighi di corte, vi sono tre donne che lottano per salvare un’amica dalle grinfie di un molestatore senza scrupoli.

Destinato ad un pubblico eterogeneo per età e condizione sociale, lo spettacolo vuole affrontare il tema della condizione e del ruolo femminile nell’Italia di oggi, considerando il rapporto tra la cultura di matrice femminista e la cultura delle giovani generazioni. Se da un lato si può affermare che idee e concetti del femminismo sono parte integrante di alcuni modi di pensare e di agire di molte giovani donne e di giovani uomini, dall’altro emerge anche una scarsa conoscenza del tema e del fatto che le conquiste, che hanno portato all’emancipazione del ruolo della donna nella società, sono ora date per scontate e non si tiene in considerazione che hanno origine in quel movimento, il movimento femminista appunto, il quale è molto spesso conosciuto attraverso stereotipi, luoghi comuni e discutibili generalizzazioni.

Attraverso i dialoghi serrati dei personaggi della pièce teatrale, emerge l’attuale stato di confusione culturale e lo scarso interesse da parte di molti, intorno al tema dell’uguaglianza di genere, al punto tale da rischiare di vanificare i progressi raggiunti in passato. Per citare le parole di uno dei personaggi dello spettacolo, sono ancora all’ordine del giorno: “Discriminazioni di genere, salari più bassi, molestie, stupri, fino ai più gravi casi di femminicidio. Si tratta di un fenomeno strutturale e trasversale a tutti i paesi e a tutte le classi sociali ed è tra le violazioni più diffuse dei diritti umani. ”

Scopo dello spettacolo non è naturalmente quello di voler proporre una soluzione al problema o imporre un punto di vista univoco, ma proporre tematiche e argomenti che possano far riflettere e sollevare interrogativi.

Il progetto, finanziato dalla Fondazione CRC, è iniziato a Settembre del 2019 con un laboratorio teatrale, condotto dalla attrice e regista Elena Griseri, con l’obbietivo di produrre uno spettacolo teatrale. A causa delle restrizioni dovute alla pandemia COVID19, dopo innumerevoli interruzioni e riprese delle prove, è stata scelta la soluzione di produrre un video-spettacolo, da proporre come materiale di dibattito presso istituti scolastici, convegni, gruppi di studio, etc.

Trailer Arlecchino Servo Innamorato. Viaggio buffo nella Commedia dell’Arte.

La Grande tradizione delle Maschere della Commedia dell’Arte viene in questa proposta raccontata e rappresentata partendo dalle antiche origini per arrivare al Medio Evo che ne farà, grazie agli straordinari protagonisti, un fiore all’occhiello di tutta l’arte teatrale e comica Italiana che dura tutt’ora. Pantalone, Brighella, Balanzone, Pulcinella, Capitani e Innamorati assieme naturalmente ad Arlecchino sono ormai entrati nella Tradizione Italiana, ma quanto si conosce realmente di loro? I caratteri di questi personaggi che tanto hanno dato alla nostra Cultura sono in realtà molto più complessi, articolati e precisi di quanto comunemente si pensi.

trailer “Alberi”. Una Fiaba senza parole. Ideazione e regia : Mario Rossetti

Benvenuti a tutti! Il breve spettacolo a cui assisterete è il frutto acerbo di un Laboratorio Teatrale che ha avuto come tema dominante “Il Movimento nello spazio scenico” . Infatti le scene a cui assisterete sono un estratto degli esercizi che hanno fatto da ossatura al Laboratorio e che sono state tradotte in questa piccola rappresentazione che potremmo definire “Una fiaba senza parole” . Proprio la parola è infatti la grande esclusa, per lasciare che questa sera siano i nostri corpi a raccontarci fiabe … Buona serata a tutti! Alice, Cristina, Davide, Deborah, Elisea, Federico, Ivana, Maria, Marta, Massimo, Paola, Sara e Tiziana.

L’ Usignolo del Delta. Regia di Sara Dho. 2018
25 Anni di Teatro con L’ Astrolabio di Mondovì
Il Giovane Leader , regia di Sara Dho. 2015.
Una festa per Boris , regia di Play Magliano , opera di Thomas Bernhard. 1996.