Video-spettacolo prodotto dalla Associazione di Cultura Teatrale “L’Astrolabio” .
Con: Cristina Basso, Massimo Boeti, Massimo Calcagno, Ivana Bongiovanni, Maria Prete, Paola Miragoli, Mario Rossetti, Gianluca Tomatis.
Testo e Regia: Mario Rossetti
Il testo proposto è una gradevolissima rivisitazione in chiave teatrale del racconto “Il giovane che entrava a palazzo”, del medesimo autore.
Questo lavoro è stato ed è molto rappresentato in teatro e ha dato vita al film di animazione “Totò Sapore e l’invenzione della pizza” (2003, regia M. Forestieri).
L’allestimento dell’Astrolabio si propone di dar corpo all’immaginario della storia, creando personaggi fantastici e grotteschi tratti, in parte, dalla grande tradizione della Commedia dell’Arte.
Si muovono infatti intorno a Totò, il favoloso cuoco protagonista della vicenda, Re e Regine con i loro pregi e i loro umanissimi difetti, popolani, Capitani, Servi di Corte, affabulatori …
Non può mancare Pulcinella nel ruolo di narratore partecipe e affettuoso, al quale viene affiancato il personaggio ambiguo, strano e imprevedibile del Monachello (figura appartenente alla tradizione popolare napoletana), non previsto dal copione originale e introdotto in questo allestimento.
Il testo, scritto in rima, ha dato spunto all’Astrolabio di sperimentare alcuni passaggi cantati dagli stessi attori, nell’intento di rendere più vivo e immediato lo spettacolo i cui proventi (altra particolarità) saranno devoluti in gran parte ad Associazioni assistenziali o di sostegno.
Video-spettacolo prodotto dalla Associazione di Cultura Teatrale “L’Astrolabio” – finanziato dalla Fondazione CRC.
Con: Gabriella Porta, Gilda Cerova, Marta Gregorio, Tania Troia, Andrea Pellegrino.
Riprese video: Lorenzo Turco.
Testo e Regia: Elena Griseri.
Il titolo “Le tre moschettiere” prende spunto da un momento dello spettacolo, dove gli attori interpretano una scena ispirata al capolavoro della letteratura francese di A. Dumas padre: “I tre moschettieri”. Nella scena i ruoli sono però ribaltati: invece dei cavalieri uniti per combattere le ingiustizie e gli intrighi di corte, vi sono tre donne che lottano per salvare un’amica dalle grinfie di un molestatore senza scrupoli.
Destinato ad un pubblico eterogeneo per età e condizione sociale, lo spettacolo vuole affrontare il tema della condizione e del ruolo femminile nell’Italia di oggi, considerando il rapporto tra la cultura di matrice femminista e la cultura delle giovani generazioni. Se da un lato si può affermare che idee e concetti del femminismo sono parte integrante di alcuni modi di pensare e di agire di molte giovani donne e di giovani uomini, dall’altro emerge anche una scarsa conoscenza del tema e del fatto che le conquiste, che hanno portato all’emancipazione del ruolo della donna nella società, sono ora date per scontate e non si tiene in considerazione che hanno origine in quel movimento, il movimento femminista appunto, il quale è molto spesso conosciuto attraverso stereotipi, luoghi comuni e discutibili generalizzazioni.
Attraverso i dialoghi serrati dei personaggi della pièce teatrale, emerge l’attuale stato di confusione culturale e lo scarso interesse da parte di molti, intorno al tema dell’uguaglianza di genere, al punto tale da rischiare di vanificare i progressi raggiunti in passato. Per citare le parole di uno dei personaggi dello spettacolo, sono ancora all’ordine del giorno: “Discriminazioni di genere, salari più bassi, molestie, stupri, fino ai più gravi casi di femminicidio. Si tratta di un fenomeno strutturale e trasversale a tutti i paesi e a tutte le classi sociali ed è tra le violazioni più diffuse dei diritti umani. ”
Scopo dello spettacolo non è naturalmente quello di voler proporre una soluzione al problema o imporre un punto di vista univoco, ma proporre tematiche e argomenti che possano far riflettere e sollevare interrogativi.
Il progetto, finanziato dalla Fondazione CRC, è iniziato a Settembre del 2019 con un laboratorio teatrale, condotto dalla attrice e regista Elena Griseri, con l’obbietivo di produrre uno spettacolo teatrale. A causa delle restrizioni dovute alla pandemia COVID19, dopo innumerevoli interruzioni e riprese delle prove, è stata scelta la soluzione di produrre un video-spettacolo, da proporre come materiale di dibattito presso istituti scolastici, convegni, gruppi di studio, etc.
La Grande tradizione delle Maschere della Commedia dell’Arte viene in questa proposta raccontata e rappresentata partendo dalle antiche origini per arrivare al Medio Evo che ne farà, grazie agli straordinari protagonisti, un fiore all’occhiello di tutta l’arte teatrale e comica Italiana che dura tutt’ora. Pantalone, Brighella, Balanzone, Pulcinella, Capitani e Innamorati assieme naturalmente ad Arlecchino sono ormai entrati nella Tradizione Italiana, ma quanto si conosce realmente di loro? I caratteri di questi personaggi che tanto hanno dato alla nostra Cultura sono in realtà molto più complessi, articolati e precisi di quanto comunemente si pensi.
Benvenuti a tutti! Il breve spettacolo a cui assisterete è il frutto acerbo di un Laboratorio Teatrale che ha avuto come tema dominante “Il Movimento nello spazio scenico” . Infatti le scene a cui assisterete sono un estratto degli esercizi che hanno fatto da ossatura al Laboratorio e che sono state tradotte in questa piccola rappresentazione che potremmo definire “Una fiaba senza parole” . Proprio la parola è infatti la grande esclusa, per lasciare che questa sera siano i nostri corpi a raccontarci fiabe … Buona serata a tutti! Alice, Cristina, Davide, Deborah, Elisea, Federico, Ivana, Maria, Marta, Massimo, Paola, Sara e Tiziana.
